Obama: il futuro è già qui?
di X

L'elezione di Barack Obama come quarantaquattresimo Presidente degli Stati Uniti d'America apre un'intera gamma di nuovi scenari alle possibilità del futuro. Il futuro, pane quotidiano qui su Next-Station, com'è risaputo è il tempo in cui possono trovare forma le potenzialità inespresse ma codificate nel nostro tempo presente. E dopo l'Election Day è innegabile che il domani si tinge di sfumature ben diverse da quelle che potevano essere percepite fino a ieri.

Il nuovo Presidente salirà alla Casa Bianca sospinto dal fronte del Cambiamento che ha alimentato con i suoi discorsi e i suoi interventi. Che riuscirà o meno a portare a termine i suoi propositi (e noi confidiamo che ci riuscirà, perché l'alternativa sarebbe l'annullamento definitivo di ogni istanza di cambiamento, di ogni prospettiva di rinnovamento... un futuro troppo cupo per essere interessante), la carica simbolica che porta con sè già ha cominciato a ispirare un'iconografia che spazia dalle suggestioni messianiche alla presenza scenica di una rockstar, insinuando suggestioni elettriche nel nostro immaginario condiviso.

Next-Station presenta due articoli sul fenomeno, due pezzi che sono degli op-ed, piccoli editoriali d'opinione nello stile dei cronisti d'Oltreoceano, che ci presentano i punti di vista di Fernando Fazzari e Giovanni De Matteo con l'intento di metterli a confronto con i vostri e stimolare un dibattito. Ora più che mai importante, se non proprio necessario, nell'ottica di un processo di riappropriazione del futuro.

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