Un po' la cosa rattrista anche me: come insegnano Burroughs e Cronenberg, le macchine da scrivere hanno un fascino tutto speciale!
Però nell'articolo c'è anche un riferimento ai samizdat, vecchia passione di Sterling e Gibson. Un tempo sapevo che Sterling (almeno prima di trasferirsi a Belgrado e rincretinirsi un po'... ma questa è un'altra stora) era al lavoro su un museo di tecnologie obsolete. Nessuno ne sa niente? Sarebbe bello un sito internet che raccolga informazioni su tutti quei pezzi di un futuro possibile, ormai relegato solo alla sfera della fantasia... una sorta di catalogo delle tecnologie soppiantate dal progresso... tecnologico...
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Uno che sta lottando a favore dell'innovazione della fantascienza e dell'abbandono dei cliché a cui da troppo tempo sta obbedendo il nostro genere non può certamente venir accusato di essere un restauratore. Però il rimpianto dei bei tempi andati è una cosa molto comune, anche da parte di chi non è propriamente anziano. Il fatto è che se per certi aspetti riesco a capire chi ha nostalgia del passato (magari per questioni che possono riguardare il minor inquinamento, la maggiore solidità dei legami familiari o la garanzia del posto di lavoro fisso di allora), non comprendo chi si lamenta del progresso tecnologico. Ho conosciuto gente che non accettava nemmeno l'idea della lavastoviglie... 